Domenica, 28 Marzo 2021 19:15

E se Dante avesse scritto la Commedia nel 2021? In evidenza

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Essendo stato recentemente il Dantedì, mi sono dedicato ad una piccola riflessione...

Questa è stata una settimana piuttosto importante per gli italiani, in quanto il 25 è stato il dantedì, ovvero il giorno (esattamente 700 anni dalla morte di Dante), dedicato appunto al sommo poeta. Ecco, questo mi ha fatto riflettere su quanto esista la libertà di espressione di cui tanto ci vantiamo, rispetto al medioevo, in cui è ambientata la Divina Commedia.                                                                                                                                         Infatti il sommo poeta, nel suo racconto delle tre cantiche, cita una grande quantità di personaggi realmente esistiti sia vivi che morti, tra i quali, sia cittadini comuni, sia importanti esponenti della vita politica o personaggi della cultura. Ad esempio, già nel primo girone, quello degli ignavi, appare il papa Celestino V, “colui che fece ‘l gran rifiuto”, che a Dante, personalmente stava simpatico in vita ma non apprezzò affatto la scelta di abdicare, in favore di Bonifacio VIII, figura molto più scomoda per Dante che quindi riconosce nell’abdicazione di Celestino V un atto di viltà. Figurano per esempio tra i morti senza battesimo Omero, Orazio, Aristotele e altri personalità molto importanti.

Da questa riflessione, pensavo a come sarebbe accettata una Divina Commedia ai giorni nostri, con personaggi nostri contemporanei paragonati a comuni peccatori, ma anche elevati tra le schiere del paradiso. Sarebbe decisamente simpatico e divertente vedere, ad esempio Berlusca tra i lussuriosi, ma che impatto enorme avrebbe in questo momento in cui l’immagine è una delle ricchezze, purtroppo, più importanti del nostro tempo.

Bene se sei arrivato/a a leggere fino qui hai vinto un saluto dall’autore. Ciao!

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